I rumor si susseguono con frenesia, immagini elaborate dagli appassionati mostrano la prossima versione dell’ Iphone che sarà (o come vorremmo che sia).
Eppure dopo la presentazione (fissata per il prossimo ottobre), le straordinarie aspettative dalle nuove feature, il pre-ordine, l’acquisto, l’attesa, la consegna e la migrazione dei dati… succede qualcosa di inaspettato: il tanto desiderato iphone 8, costato neanche un migliaio di euro è lì (saldamente protetto dalla cover che nasconde il nuovo fighissimo design) e una volta sbloccato ci mostra tutto esattamente com’era prima, magari su uno schermo più nitido, più grande, con qualche aggiornamento del design e funzioni più semplici o sofisticate e…
nient’altro.
Sono lontani i tempi in cui la rivoluzione ci entrava in tasca: l’effetto “entusiasta del nuovo giocattolo” passa in fretta, troppo in fretta. Ha ancora senso sperare che la tecnologia possa stravolgere le nostre abitudini come ha fatto negli ultimi 10 anni? Dove arriveremo? Ha ancora senso spendere così tanto per “così poco”? Ho recentemente rivisto con attenzione la prima presentazione del primo iPhone (qui il link): i presenti rimangono praticamente ammutoliti quando Steve Jobs spiega per la prima volta al mondo la rivoluzione tascabile.
Nessun’altra presentazione di iPhone vedrà mai lo stesso turbinio di reazioni.
Già il concetto di potenza e grafica è passato in secondo piano: a pochi interessa sapere QUALE sia l’hardware sotto il cofano, TUTTI vogliono solo una cosa: che lo smartphone funzioni e che non dia problemi, stop.
Riflettiamo gente, riflettiamo!